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LA CRISI DELLA CHIESA

Si legge nell'Apocalisse di Giovanni "Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo."

Calano a rotta di collo i cattolici in Germania, centinaia di migliaia lasciano, tra i quali molti e molte un tempo attivi e attive nelle parrocchie.

Non è tanto il dato numerico a preoccupare, quanto piuttosto la risposta dei più alti rappresentati della classe sacerdotale. Si legge infatti di un 'choc' dei vescovi. Fosse la reazione autentica e non la solita, ipocrita, postura di maniera a giustificare l'ingiustificabile, sarebbe solo l'ennesima conferma del totale scollamento tra la classe sacerdotale ed il popolo.

Con parresia, ma dove vivono mai questi 'pastori', se con tutti i calcinacci che rovinano dalle volte delle chiese di mattoni, devono apprendere dai giornali e dalle statistiche della dispersione del gregge? Dove passano le loro giornate, con chi si intrattengono, cosa fanno di così importante, da dove viene non sappiano neppure quanto arcinoto ad un turista di passaggio nelle deserte chiese, ormai orfane di comunità, delle diocesi loro affidate? E' improbabile non sappiano quello che anche le pietre sanno.

La verità è che la mentalità mondana, i continui scandali e la tiepidezza di troppo clero, lo fanno apparire agli occhi dei fedeli e dei non credenti come un soggetto indegno di fiducia, massa molliccia e informe modellata dalla mentalità del mondo, dunque ipocrita ed incline all'omertà e alla menzogna, quando il parlare con parresia comporterebbe anche i più piccoli svantaggi mondani: la perfetta antitesi dei Pietro e dei Paolo.

Da dove viene allora questa mentalità? Su questo tutti concordano, credenti e non credenti, non viene dal Vangelo. Le ragioni delle divisioni tra i cristiani sono mondane, anche nel mondo la fame di potere e di soldi porta alla proliferazione di iniziative e imprese, ma il profondo disagio dei credenti è concreto, dunque nessuno finga di meravigliarsi se in assenza di autentici pastori, e nella natura delle cose le pecore si disperdano in ogni direzione.

I cristiani del terzo millennio devono tornare a crescere e maturare in fretta, smettendo il prima possibile il latte dei sentimentalismi, ispirandosi solamente a Cristo e chiedendo nella preghiera esclusivamente lo Spirito, perché le preghiere mondane debilitano e portano fuori strada. La Chiesa universale, quella cattolica, sia stimata come eredità temporale preziosa e non come una battaglia ormai persa, un patrimonio comune costruito dai cristiani di ogni tempo ed epoca, fondata su una Parola, che non si smentisce.

Come esuli e deportati in paesi lontani, i cristiani siano pronti e determinati a scacciare i mercanti dal Tempio, non temendo rappresaglie e persecuzioni, nei modi e nei tempi indicati dallo Spirito. Se i 'capi' preferiscono non vedere, non udire e non parlare per quieto vivere, lasciando marcire nei cassetti lettere di denuncia di comunità sofferenti, istanze e segnalazioni degne di fiducia, se proprio non trovano il tempo di ascoltarvi, dopo aver chiesto nella preghiera armatura, scudo ed elmo, affrontateli senza timori umani e a viso aperto.

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